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Curiosità

Il primo banner pubblicitario del web (e com'è cambiato tutto da lì)

Arianna Del Buono

February 6, 2025

Sembra preistoria, ma era il 1994. C’era internet (sì, già), c’era un sito che si chiamava HotWired (la versione online di Wired), e c’era un’idea: vendere uno spazio rettangolare sulla pagina per farci cliccare sopra.
È nato così il primo banner pubblicitario della storia del web. Statico, brutto (con affetto), e con una scritta che oggi farebbe impallidire qualsiasi copywriter:
“Have you ever clicked your mouse right here? You will.”

Spoiler: cliccarono. Eccome se cliccarono.


La rivoluzione cominciata con un rettangolo grigio

Dietro quel banner c’era AT&T, non esattamente un brand da meme. Eppure funzionò: 44% di click-through rate. Oggi ci metteremmo la firma anche solo per lo 0,4%.
Ma lì era tutto nuovo. Niente popup, niente cookie, niente targeting. Solo curiosità. Il banner era un invito, non un’invasione.

Da quel giorno, il web non sarebbe mai più stato solo informazione: diventava ecosistema commerciale. E il marketing digitale, che nemmeno si chiamava così, stava già prendendo forma.


Da “clicca qui” a “sei il target perfetto”

Oggi la pubblicità online è un’altra cosa:

Il banner del ‘94 era ingenuo, diretto. I nostri annunci oggi sono raffinati, tracciabili e ottimizzati, ma anche più fragili, perché gli utenti sono saturi, scettici, allergici ai contenuti forzati.

E se fosse un ritorno alla semplicità?

Non serve fare i nostalgici del “web che fu”, ma qualcosa possiamo impararlo:

In fondo, il marketing è cambiato nei mezzi, non nei fondamentali: catturare l’attenzione e generare una reazione.

La vera curiosità? Oggi nessuno cliccherebbe quel banner

E questa è la parte più interessante. Oggi quella scritta sembrerebbe spam: il copy è vago, il design è basic, il contesto troppo “pushy”.
Ma nel suo tempo era efficace.
E ci dice una cosa importante:

La pubblicità funziona solo quando capisce il momento storico, le persone e le emozioni.

Cosa ci portiamo a casa (nel 2025)

Il digital marketing oggi è potente, veloce, e complesso. Ma attenzione: tra targeting e algoritmi, non dimentichiamoci il punto di partenza.

Quel banner del ‘94 ci ha insegnato che un messaggio può fare la differenza, anche se è solo un rettangolo con una domanda sopra.

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